Il Lirelli è centro di formazione Siemens

Data di pubblicazione: venerdì, 18 gennaio 2019

Autore: Segreteria

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La scuola simula l’impresa

Partirà nelle prossime settimane il primo dei progetti che l’Itis Lirelli potrà realizzare grazie alle nuove macchine utensili a controllo numerico acquistate con il contributo di imprenditori e fondazioni bancarie. Si tratta di “Impresa scuola” e consiste nella produzione di piccoli particolari meccanici per due aziende valsesiane. A realizzarli saranno gli studenti, sia nelle ore di laboratorio che in orario extracurricolare. Prende dunque forma tangibile l’iniziativa - che a dicembre ha aggiunto un nuovo tassello: la partnership con Siemens - per la quale la scuola superiore di Borgosesia, attraverso i suoi docenti, lavora da quattro anni.

Al 2014 risale, infatti, la decisione di aggiornare i laboratori di meccanica. I costi delle attrezzature però sono proibitivi e quindi la scuola opta per una soluzione più “economica”: l’acquisto di un software di simulazione di macchine a controllo numerico. “La scelta è ricaduta su un simulatore di Siemens – ha ricordato il professor Simone Nuzzo nell’incontro di ratifica dell’accordo con la multinazionale, il 20 dicembre - in occasione di una fiera sulle macchine utensili dove abbiamo incontrato il responsabile del Centro tecnologico di Piacenza, Nicodemo Megna. Grazie a lui che ha creduto nella nostra scuola e con il contributo della ditta borgosesiana Valvosider abbiamo acquistato le prime 15 licenze da installare sui nostri computer”.

Questo ha permesso all’Istituto tecnico di iniziare a fare formazione sulla programmazione di macchine utensili, non solo ai propri studenti ma anche a ragazzi disoccupati, diplomati in altri indirizzi, attraverso corsi di riconversione professionale. Questo però non bastava: mancavano, infatti, vere macchine su cui esercitarsi.

La svolta è arrivata lo scorso maggio, quando una cordata di imprenditori locali, Confindustria Vercelli Valsesia, Cassa di Risparmio di Vercelli e la stessa Siemens si sono impegnati a finanziare il progetto FAb LAB per l’acquisto di due macchine utensili a controllo numerico dotate - appunto - di un sistema Siemens Sinumerik, requisito fondamentale per creare una partnership con Siemens. La collaborazione è stata ratificata il 20 dicembre nella sede dell’istituto a Cascine Agnona, alla presenza di Marco Cedrone del Tac (Technology and application centre) di Piacenza, di numerosi imprenditori del territorio e di Stefano Inzaghi di Confindustria Vercelli Valsesia. A fare gli onori di casa il dirigente scolastico, Carmelo Profetto, e il professor Nuzzo che ha seguito il progetto fin dagli esordi. Oggi l’Itis Lirelli di Borgosesia è fra le dieci scuole in Italia, le più vicine sono nei capoluoghi, Torino e Milano – a essere Centro Siemens per la formazione relativa alla programmazione di macchine utensili beneficiando inoltre di conseguenti collaborazioni con il Politecnico di Torino e Milano.

E così a breve si può dare il via anche al progetto di simulazione di un’impresa a scuola grazie a due aziende valsesiane: la Tosi f.lli e la Gallazzini di Varallo che hanno commissionato all’Itis la costruzione di alcune semplici attrezzature utili alle loro produzioni: “Bisogna tornare a pensare la scuola come centro di ricerca e innovazione nel territorio e come ambiente di elaborazione di soluzioni nuove per uno sviluppo sostenibile sociale, economico e imprenditoriale – commenta il dirigente, Profetto - La coalizione civica vincente è quella che allarga il concetto di corresponsabilità educativa includendo anche l'impresa, oltre che concentrarsi solo nel rapporto, spesso molto fragile, scuola-genitori. Questo farsi carico insieme del fatto educativo, seppure nella distinzione dei ruoli, significa però comprendere anche che la scuola custodisce e si prende cura di

tutto il capitale umano che poi si riverserà nel territorio, nessuno escluso. La vocazione inclusiva della scuola, quindi, può aumentare le probabilità di successo formativo, a beneficio del territorio, quanto più numerose diventano le opportunità e le sinergie con i portatori d'interesse principali esterni ad essa. E tutto ciò per permettere il necessario riscatto sempre nell'ottica meritocratica. Per questo, l'accordo con Siemens Italia, ancora una volta, colpisce nel segno. Non mi rimane, perciò, che ringraziare, a partire dai docenti, tutti coloro che hanno reso possibile questo grande risultato”.